Trattamento delle scoliosi
La scoliosi viene definita come “un’alterazione dell’allineamento vertebrale nelle tre dimensioni dello spazio”. Infatti una “vera” scoliosi si presenta con una lateroflessione della colonna vertebrale (alterazione sul piano frontale), associata a una rotazione delle vertebre (piano orizzontale) e a una riduzione o accentuazione della cifosi o lordosi, dorso curvo o dorso piatto (sul piano sagittale).
Gli eventi scatenanti tale fenomeno possono essere i più disparati (da quelli neurologici a quelli di origini genetiche), ma quella che assilla di più genitori e ragazzi è da tempo definita “idiopatica”, cioè senza causa nota, anche se di nessi causali ne sono stati ipotizzati molti.
Infatti a soggetti in età evolutiva, senza altre patologie gravi associate, che presentano un disturbo posturale come quello descritto, viene diagnosticata una “scoliosi idiopatica”, ma, al di là della mera diagnosi, vale la pena sapere come affrontare il problema e quali obiettivi porsi per non compromettere la qualità della vita del ragazzo/a e della famiglia.
Prima di tutto bisogna distinguere tra “paramorfismo” e “dismorfismo”:
per paramorfismo si intende un’asimmetria non strutturata e reversibile, legata ad un atteggiamento involontario del soggetto;
il dimorfismo è invece strutturato e legato a una deformazione ossea, quindi non reversibile, ma che può addirittura peggiorare se non si ricerca una correzione .
E’ possibile allora curare la scoliosi se non ne conosciamo la causa?
Sì, possiamo farlo attraverso il trattamento dei segni (ossia l’espressione clinica) con cui la scoliosi si manifesta.
Il fisioterapista, attraverso una valutazione clinica, può sviluppare un programma personalizzato di esercizi, consulenze e proposte terapeutiche volte al raggiungimento di obiettivi quali contenere l’evoluzione delle curve e la deformità estetica che ne consegue, stabilizzandole per offrire alla schiena una buona funzionalità in età adulta, prevenendo anche il dolore.